BUSTO ARSIZIO – L’Ospedale di Busto Arsizio è Centro di Supporto Spoke della rete regionale per la cura della Fibrosi Cistica. Il riconoscimento è arrivato da Regione Lombardia: «Una notizia che ci rende orgogliosi – la reazione di Daniela Bianchi, direttore generale di ASST Valle Olona – e dimostra ancora una volta le eccellenze di questa grande azienda sanitaria». Busto Arsizio affianca Brescia come struttura a supporto dell’hub di riferimento, il Policlinico di Milano. E avrà un ambulatorio dedicato per accogliere i 50 pazienti che oggi sono obbligati ad andare nella metropoli per farsi visitare.

La scelta di Busto

ASST Valle Olona, con il presidio ospedaliero di Busto Arsizio, è stata individuata da Regione Lombardia quale “Struttura sanitaria idonea ad avviare il percorso di formazione specifica per acquisire ed affinare le necessarie competenze richieste per diventare Centro di Supporto afferente alla rete regionale Hub e Spoke per la cura della fibrosi cistica”. Busto affiancherà dunque Brescia quale centro di supporto al Policlinico di Milano, hub di riferimento lombardo e nazionale nella cura della fibrosi cistica, con oltre 1100 pazienti già presi in carico. «Entro l’autunno – annuncia Asst Valle Olona in una nota – verrà attivato l’Ambulatorio dedicatoche potrà accogliere circa 50 pazienti della provincia di Varese, oggi obbligati a recarsi a Milano per curare la fibrosi cistica».

La patologia

La fibrosi cistica è una malattia ereditaria, diagnosticata alla nascita, ed è una patologia che determina il malfunzionamento o l’assenza di una proteina che regola i canali del sodio delle cellule: ciò comporta un ispessimento delle secrezioni con conseguente ostruzione dei dotti e strascichi su diversi organi. I più colpiti sono le ghiandole salivari, il fegato, il pancreas, il polmone. Le conseguenze più gravi sono a carico dell’apparato respiratorio, con frequenti infezioni. «Negli ultimi 20 anni – spiega il dottor Antonio Iuliano, direttore del reparto di Pneumologia (nella foto) – si è verificato un notevole miglioramento dell’approccio terapeutico e ciò ha portato a una significativa riduzione della mortalità, con un aumento importante della popolazione adulta che ormai rappresenta la maggioranza dei pazienti».

L’evoluzione delle cure

«L’aspettativa di vita dei pazienti affetti da fibrosi cistica, fino a qualche decennio fa, era intorno ai 20-25 anni – prosegue il primario di pneumologia – grazie al miglioramento dell’assistenza e all’introduzione di nuove terapie, adesso l’aspettativa di vita è decisamente migliore: si può arrivare anche a 50 anni». Ecco il motivo per cui è nato il Centro Fibrosi Cistica per gli adulti: «Prima questa patologia veniva seguita prevalentemente dai reparti di Pediatria – fa notare Iuliano – anche il trapianto di polmone, che prima veniva eseguito come cura per i pazienti, adesso si è molto ridotto, proprio grazie all’introduzione di nuove terapie».

Il nuovo Centro

E, aspetto più importante, «è scientificamente provato che i pazienti seguiti nei centri dedicati, come quello che andremo ad aprire a Busto Arsizio, hanno delle aspettative di vita migliori rispetto agli altri. Il nostro ambulatorio per la Fibrosi Cistica sarà attivo dopo l’estate e prevederà un percorso di cura e agende completamente dedicate – conclude il direttore – non sarà accessibile tramite CUP perché, ovviamente, pensato nello specifico per i pazienti già in carico. Siccome l’assistenza ai soggetti affetti da fibrosi cistica richiede competenze di altissimo livello, i nostri medici stanno seguendo un corso di specializzazione in collaborazione con i colleghi del Policlinico di Milano per poter assistere, al meglio, i pazienti nel nostro Ospedale».