Polmonite

Overview

Ogni anno sono circa 4 milioni gli Europei colpiti da polmonite, che resta la prima causa di morte per infezioni nel continente.
I dati sono variegati, poiché, come spiega il Prof. Blasi, la polmonite non è una malattia soggetta a denuncia (com’è ad esempio la tubercolosi). «Colpisce ogni anno circa 1 giovane su 1.000, 5-10 anziani su 1.000; i dati ospedalieri riportano da150.000 a 400.000 casi di polmonite l’anno, delle quali il 15-30% richiedono un ricovero». Da segnalare le differenze in termini di mortalità rispetto ad altri paesi. «Sappiamo che in Italia la mortalità è 2 o 3 volte inferiore rispetto a Paesi nordici come il Regno Unito o la Danimarca. E, in generale, il segno positivo accomuna tutti i Paesi dell’area mediterranea. Per diversi fattori: condizioni meteo più favorevoli, caratteristiche genetiche di risposta alle infezioni, differenze importanti nell’uso degli antibiotici (nel Sud Europa si usa un approccio più “aggressivo” e si ricorre ad antibiotici a largo spettro)».
Con il termine polmonite si indica una infiammazione, principalmente batterica ma non solo, a carico del tessuto dei polmoni e dei bronchi. Può riguardare uno soltanto oppure entrambi i polmoni. Gli alveoli polmonari, le piccole cavità che si trovano lungo la parete dei condotti alveolari e dopo i bronchioli polmonari, si riempiono di liquido. Per questa ragione gli alveoli non sono più capaci di svolgere la loro funzione, fondamentale per la vita dell’interno organismo: far accadere lo scambio di gas tra l’atmosfera e il sangue. Durante questo scambio gassoso il sangue incamera ossigeno e rilascia anidride carbonica.
Molti microrganismi, come batteri, virus e funghi, possono causare una polmonite, ma questa può anche dipendere dall’inalazione di un liquido o di un agente chimico. I soggetti più a rischio sono gli adulti oltre i 65 anni e i bambini sotto i 2 anni di età, oppure le persone già affette da problemi di salute.
La sintomatologia può variare da lieve a grave, ma tipicamente i principali sintomi della polmonite sono:

• febbre alta,
• brividi squassanti,
• tosse produttiva, che non migliora o che addirittura peggiora,
• comparsa di affanno durante attività quotidiane normali,
• dolore toracico associato al respiro o ai colpi di tosse,
• respirazione difficoltosa
• improvviso peggioramento dopo un raffreddore o un’influenza.

Il quadro clinico risulta tanto grave quanto sono estesi l’interessamento del tessuto polmonare e la compromissione dello scambio gassoso all’interno degli alveoli. Una compromissione che può sfociare in insufficienza respiratoria.
La prognosi, e le relative possibilità di guarigione, dipendono dallo stato di salute generale del soggetto.

 

Il medico pone la diagnosi. Concorrono alla diagnosi:

• la sintomatologia manifestata dal soggetto
• la visita medica, specie nell’auscultazione dei rumori caratteristici, qual crepitii e rantoli
• una radiografia del torace
esami del sangue quali VES, PCR ed emocromo con formula leucocitaria
esame colturale dell’espettorato.

In base all’anamnesi, all’esame obiettivo e alle valutazioni di laboratorio. Il trattamento prevede l’abbinamento di un supporto sintomatico e uno mirato alla causa della polmonite:

• se batterica, risultano utili gli antibiotici.
• se virale, il trattamento può richiedere farmaci antivirali.

Per la polmonite vale il detto “meglio prevenire che curare”.
Prevenire la polmonite è comunque sempre meglio che trattarla, a questo scopo esistono vaccini per prevenire la polmonite pneumococcica e da influenza. Altre misure preventive comprendono il frequente lavaggio delle mani e l’astensione dal fumo.

Esistono delle categorie a rischio per questa patologia:

• neonati e bambini
• anziani
• fumatori
• soggetti che soffrono di asma, di fibrosi cistica
• soggetti con patologie cardiache, renali ed epatiche
• malattie croniche e debilitanti, come il diabete
• soggetti con il sistema immunitario indebolito per via, ad esempio, di HIV, o chemioterapia.
inquinamento atmosferico.

Attualmente, secondo una ricerca della John Hopkins University riferibile al 2020, la polmonite è la prima causa di mortalità tra i bambini (tra 0 e 5 anni) al mondo.
Le cause possono essere di diversa natura. Non esiste quindi un solo tipo di polmonite. In linea di massima, un soggetto contrae la polmonite da altri soggetti che risultano precedentemente infetti, che si ritrovano quindi a poter diffondere l’agente patogeno. È possibile, ad esempio, che si sviluppino delle micro-epidemie familiari, specie quando la causa è un micoplasma, Mycoplasma pneumoniae.

Le polmoniti possono essere:

  • batteriche, quando l’agente patogeno è lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae), principale causa della polmonite. Scendendo dal cavo orale, lo pneumococco attraversa l’albero polmonare fino a raggiungere gli alveoli. La polmonite batterica tende a svilupparsi quando il sistema immunitario risulta già deficitario.
  • virali, che costituiscono il 30% delle polmoniti complessive negli adulti e il 20% d’età pediatrica.

 

Tra gli agenti patogeni responsabili si possono indicare:

  • rhinovirus, adenovirus, orthomixoviridae oppure VRS, virus respiratorio sinciziale, coronavirus
  • malattie croniche e debilitanti, come il diabete
  • fungine, o polmoniti pneumocistiche. A causarla lo Pneumocystis jirovecii, un fungo. Rappresenta una forma particolarmente grave, che interessa soggetti con HIV/AIDS, o con sistema immunitario soppresso da farmaci usati nelle terapie per il cancro o per prevenire il rigetto nella evenienza di trapianto di midollo osseo o di organi
  • polmonite ab ingestis, infiammazione scatenata da materiale arrivato ai bronchi, solitamente saliva oppure cibo. La presenza di questo materiale irrita il tessuto dei bronchi, e i batteri trovano un ambiente adatto a proliferare.
  • atipiche, quando dipendono da Mycoplasma pneumoniae, Chlamydophila pneumoniae, Legionella pneumoniae.

Inoltre, la concomitanza con altre patologie croniche può favorire l’insorgenza di polmonite

•  diabete – la polmonite rappresenta la seconda causa di ricovero ospedaliero per i pazienti diabetici: hanno infatti un rischio tre volte maggiore di sviluppare polmonite ed essere ricoverati rispetto alle persone sane.

1) https://www.fondazioneveronesi.it/
2) https://www.santagostino.it/it/santagostinopedia
3) https://www.salute.gov.it/portale/home.html
4) https://www.msdmanuals.com/it-it/casa

Il punto di riferimento in Italia per le malattie respiratorie

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