La tubercolosi miliare (TB miliare) rappresenta una forma rara ma particolarmente grave di tubercolosi polmonare ed extrapolmonare. Il termine “miliare” deriva dall’aspetto radiologico caratteristico, con la presenza di numerosi noduli di piccole dimensioni distribuiti diffusamente nei polmoni, simili a semi di miglio.

Patogenesi

La TB miliare è dovuta alla diffusione ematogena di Mycobacterium tuberculosis a partire da un focus primario (polmonare o extrapolmonare). Questo fenomeno può verificarsi:

• durante la prima infezione tubercolare, soprattutto nei soggetti con sistema immunitario immaturo o compromesso;
• in seguito a riattivazione di una tubercolosi latente, favorita da condizioni di immunodepressione (HIV, terapie immunosoppressive, malnutrizione, età avanzata).

L’infezione disseminata determina la formazione di numerosi piccoli granulomi tubercolari in diversi organi, con prevalenza polmonare.

Quadro clinico

I sintomi della TB miliare sono spesso aspecifici e comprendono:

• febbre persistente,
• sudorazioni notturne,
• calo ponderale,
• astenia.

Possono associarsi segni respiratori (tosse, dispnea) e manifestazioni extrapolmonari (epatomegalia, linfoadenopatia, interessamento del sistema nervoso centrale).

Diagnosi

La diagnosi è complessa perché i sintomi non sono univoci. Strumenti fondamentali sono:

• Radiografia del torace: mostra i caratteristici micronoduli diffusi (1–3 mm) in entrambi i polmoni.
• TC torace: più sensibile nel rilevare i noduli e nel definirne la distribuzione.
• Microbiologia: ricerca di M. tuberculosis in espettorato, broncolavaggio, sangue o altri campioni biologici.
• Test immunologici: Mantoux o IGRA, spesso di supporto ma non sempre dirimenti nei casi disseminati.

Prognosi e trattamento

La prognosi della tubercolosi miliare è generalmente sfavorevole se non diagnosticata precocemente. L’elevata mortalità è legata al ritardo nella diagnosi e alle complicanze multiorgano.

Il trattamento richiede:

• terapia antitubercolare combinata (isoniazide, rifampicina, etambutolo, pirazinamide), prolungata per almeno 6–9 mesi,
• eventuale supporto intensivo in caso di insufficienza respiratoria o complicanze extrapolmonari,
• monitoraggio stretto nei pazienti immunodepressi.

Conclusioni

La tubercolosi miliare rimane una sfida clinica: rara ma ad elevata gravità, necessita di un alto indice di sospetto diagnostico e di una gestione rapida e multidisciplinare. La diffusione di conoscenze e l’attenzione clinica sono strumenti fondamentali per migliorarne la prognosi.

Bibliografia

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