Respirare meglio: le voci dei pazienti rendono urgente il dibattito sull’UE sulla salute polmonare
Il 23 settembre 2025, il European Respiratory Society ha ospitato al Parlamento europeo il tema “Respirare meglio: aumentare le politiche di prevenzione dell’UE per la salute respiratoria”. I responsabili politici, i ricercatori e i rappresentanti dei pazienti si sono riuniti per sottolineare l’urgente necessità di un’azione più incisiva dell’UE sulle malattie respiratorie croniche.
• L’eurodeputata Romana Jerković ha delineato la scena, sottolineando l’enorme onere sociale ed economico dei CRD: più di 80 milioni di europei colpiti, 400.000 morti ogni anno e 1,4 trilioni di euro di costi annuali. “Non siamo qui per accettare lo status quo”, ha sottolineato.
• L’eurodeputato Tomislav Sokol sollecitato un’azione decisiva sul tabacco, l’inquinamento atmosferico e le centrali elettriche a carbone.
• Il presidente dell’ERS, il prof. Silke Ryan ha avvertito che attualmente solo lo 0,1% del bilancio sanitario dell’UE è destinato alle malattie respiratorie, un divario impressionante tra esigenze e risorse.
La scienza è chiara: gli esperti hanno presentato dati convincenti sull’impatto dell’inquinamento atmosferico in quasi tutti i sistemi di organi, con prove che politiche più forti per l’aria pulita possono migliorare rapidamente lo sviluppo polmonare dei bambini. Il messaggio era semplice: la politica ambientale è politica sanitaria.
Voci pazienti al cuore:
Tra le testimonianze più potenti c’è stata quella di Hall Skaara, in rappresentanza di PHAEUROPE, che convive con l’ipertensione polmonare (PH) da più di 20 anni. Ha descritto lo shock di essere stato diagnosticato con un’aspettativa di vita di soli cinque anni e ha spiegato come l’IP, una malattia polmonare, alla fine causi l’insufficienza cardiaca: “Ho una malattia polmonare, ma molto probabilmente morirò di una malattia cardiaca. Le due cose sono profondamente collegate”.
Hall ha esortato i responsabili politici a garantire che le malattie polmonari siano incluse nel piano cardiovascolare dell’UE. Ha anche parlato delle conseguenze devastanti di un accesso ineguale: mentre i pazienti in Norvegia hanno una copertura terapeutica completa, troppi in tutta Europa sono lasciati senza terapie salvavita. Ha chiesto sostegno all’innovazione farmaceutica, in particolare per i pazienti con PH-ILD che attualmente non hanno opzioni di trattamento, e ha sottolineato la necessità di una riabilitazione e di un’assistenza olistica che tratti l’intera persona, non solo la malattia.
Infine, ha ricordato al pubblico che il cambiamento climatico e l’inquinamento non sono concetti astratti per i pazienti: il caldo estremo e la scarsa qualità dell’aria peggiorano direttamente i sintomi e la qualità della vita.
La sua testimonianza, insieme a quella di Ron Flewett (EU-PFF), che ha condiviso il suo percorso con la fibrosi polmonare e un doppio trapianto di polmone, ha rafforzato l’urgenza di un’azione europea coordinata.
La conclusione è stata chiara: l’Europa ha bisogno di un piano globale dell’UE per la salute polmonare che dia priorità alla prevenzione, investa nella ricerca, garantisca l’equità nell’accesso e metta i pazienti al centro. Dietro ogni statistica ci sono vite, famiglie e speranze per il futuro.
Articolo completo qui: https://bit.ly/3KvjqN7
L’intervento di Hall al Parlamento Ue: https://bit.ly/3VFV3Pd