Pubblicato il reporto 2025 della Commissione Cat-Lancet sui sistemi sanitari.
Il rapporto suggerisce un sistema di nutrizione umana in grado di proteggere dalle malattie croniche, e di restituire salute al pianeta.Se queste norme fossero applicate a livello globale si ridurrebberole emissioni di gas serra del 50% e si potrebbero prevenire fino a 15 milioni di premature morti / anno.
Aumentare la produzione di legumi fino al 190%, e quella di verdure del 42-48%. Diminuire la produzione animale di una percentuale oscillante tra il 22 e il 27%. Sono questi alcuni dei suggerimenti messi a fuoco dal report 2025 della Commissione Eat-Lancet sui sistemi alimentari sani, sostenibili ed equi, che – parole dei suoi estensori – “presenta nuove conoscenze basate su dati scientifici in materia di nutrizione e salute umana, entro limiti planetari sicuri ed equi. Le novità di questa Commissione sono gli aggiornamenti alla dieta planetaria salutare, la misurazione e la valutazione dell’impatto dei sistemi alimentari nel determinare le violazioni dei limiti planetari, l’esplorazione delle questioni multidimensionali e sottostanti della giustizia alimentare, nuove ricerche e approfondimenti modellistici, nonché raccomandazioni e tabelle di marcia trasformative e basate sull’azione. La Commissione getta le basi affinché i sistemi alimentari assumano un ruolo centrale nell’era post-SDG (i 17 obiettivi globali definiti dall’ONU nell’Agenda 2030, ndr.) presentando mezzi globali, regionali, locali e individuali per raggiungere tale obiettivo, creando e mantenendo al contempo una base sociale equa, che protegga la salute umana e riduca al minimo i danni alla salute planetaria”.
Una Planetary Healthy Diet per il mondo
I sistemi alimentari sarebbero infatti “i principali motori delle sfide più urgenti del mondo, dalle malattie croniche alla crescente disuguaglianza, dall’accelerazione del cambiamento climatico alla perdita di biodiversità”. La Commissione Eat-Lancet 2025 rileva che, a dispetto del fatto che il mondo produce abbastanza calorie per sfamare tutta la sua popolazione (8 miliardi di persone), quasi 3,7 miliardi – circa la metà – non hanno accesso a una dieta sana, a salari adeguati o a un ambiente pulito. Con l’aggravante che la produzione alimentare è alla base quasi del 30% delle emissioni di gas serra del pianeta.
Ecco allora la “Planetary Health Diet” (PHD), che basandosi su una dieta essenzialmente (limitatissimo l’apporto di carne e latticini) promette di diminuire i rischi di morte prematura del 27%, pari a 15 milioni di morti l’anno, riducendo l’incidenza delle principali patologie croniche che affliggono il pianeta: diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari, cancro e malattie neurodegenerative. Un passo importante, visto l’ulteriore aumento della popolazione mondiale, stimato a 9,6 miliardi entro il 2050.
Il sistema alimentare corretto
Entrando nei particolari, la dieta della Commissione prevede cereali integrali (circa 150 grammi o 3/4 porzioni al giorno), frutta e verdura (500 gr o 5 porzioni al giorno), frutta secca (25 gr o una porzione al giorno) e legumi (75 gr o 1 porzione al giorno); poca carne (carne rossa: 0-200 gr o una porzione a settimana; pollame: 0-400 gr o 2 porzioni a settimana; pesce: 0-700 gr o 2 porzioni a settimana; uova: 3-4 a settimana; latticini: 0-500 gr al giorno o una porzione di latte, yogurt o formaggio.
Inoltre il consiglio è quello di ridurre al minimo zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale, e di prestare attenzione a un “apporto sufficiente di proteine, ferro, calcio e vitamina B12”.
Il rapporto rileva inoltre che il modello proposto riduce le emissioni di gas serra, l’uso di suolo e acqua e l’inquinamento da nutrienti. Tanto che secondo gli autori il sistema alimentare, a livello globale, “ha un immenso potenziale per diventare motore di cambiamento positivo”.
Trovate il rapporto completo qui: https://www.thelancet.com/commissions-do/EAT-2025