Asbestosi
Cos’è e come si sviluppa
L’asbestosi è una malattia polmonare cronica causata dall’inalazione prolungata di fibre di amianto (asbestos). L’amianto è un gruppo di minerali fibrosi un tempo largamente utilizzati in edilizia e in varie industrie per le loro proprietà ignifughe e isolanti. Inalare polvere di amianto per anni può danneggiare gradualmente i polmoni: le microscopiche fibre, una volta depositate negli alveoli, provocano una reazione infiammatoria cronica che porta alla formazione di tessuto cicatriziale (fibrosi) diffuso nei polmoni . L’asbestosi è dunque classificata come pneumoconiosi da inalazione di polveri inorganiche. La fibrosi polmonare da asbesto comporta un indurimento del polmone e una ridotta capacità respiratoria. Purtroppo è un processo irreversibile. Spesso l’asbestosi continua a progredire lentamente anche dopo la cessazione dell’esposizione, a causa delle fibre trattenute nei polmoni e della cascata infiammatoria innescata.
Un aspetto caratteristico dell’asbestosi è il lungo intervallo di latenza: tipicamente la malattia si manifesta molti anni (spesso 10-20 anni o più) dopo l’inizio dell’esposizione all’amianto . Generalmente colpisce persone che hanno lavorato a lungo (di solito per almeno un decennio) in settori ad alto rischio di esposizione, come ad esempio: l’industria dell’edilizia (posa di isolamenti, coperture in eternit), cantieri navali (coibentazioni di navi), impianti industriali (coibentazione di tubature, caldaie), l’industria tessile per tessuti ignifughi, oppure minatori di amianto. Durante quegli anni, le fibre inalate si accumulano e il danno si costruisce lentamente; il lavoratore può essere asintomatico per lungo tempo e accorgersi dei problemi respiratori solo dopo molti anni, spesso quando è in pensione.
Segni clinici e complicanze
I sintomi dell’asbestosi sono simili a quelli di altre fibrosi polmonari e tipicamente compaiono gradualmente. Il più comune è la dispnea da sforzo progressiva: inizialmente affanno solo per sforzi intensi, poi man mano per sforzi sempre più lievi, fino a dispnea a riposo nei casi avanzati. Altri sintomi includono tosse cronica (di solito secca o con poco catarro), dolore toracico sordo e un quadro di ridotta tolleranza all’esercizio. Non di rado i sintomi vengono attribuiti all’età o al fumo, ritardando il sospetto diagnostico, finché non si rileva la storia occupazionale di esposizione all’amianto.
All’esame obiettivo, anche nell’asbestosi si possono auscultare crepitii tele-inspiratori (“a velcro”) soprattutto nelle basi polmonari, segno di fibrosi interstiziale. La radiografia del torace e ancor meglio la TAC evidenziano un quadro di fibrosi diffusa, spesso con predilezione per i lobi inferiori, associata talvolta a placche pleuriche (ispessimenti calcificati della pleura) tipiche dell’esposizione ad amianto. La presenza di placche pleuriche calcifiche in un ex-esposto è un indicatore di avvenuto contatto con asbesto, anche in assenza di asbestosi. Le prove di funzionalità respiratoria mostrano di solito un deficit restrittivo (volumi ridotti) con diminuzione della DLCO.
Una complicanza temibile a lungo termine dell’asbestosi (e dell’esposizione ad amianto in generale) è l’elevato rischio di tumori: l’amianto è un cancerogeno potente. In particolare aumenta il rischio di cancro del polmone (soprattutto nei fumatori, dove il rischio di base è già alto) e causa quasi esclusivamente il mesotelioma pleurico, un tumore maligno della pleura fortemente associato all’esposizione ad amianto. L’asbestosi stessa è una patologia invalidante (può portare a insufficienza respiratoria cronica), ma spesso il motivo di maggior allerta clinica è la sorveglianza oncologica di questi pazienti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’amianto (in tutte le sue forme, incluso il crisotilo) è responsabile di oltre 200.000 decessi all’anno nel mondo, sommando i tumori (polmone, mesotelioma, laringe, ovaio) e le malattie respiratorie croniche come l’asbestosi . Dunque l’amianto, pur ormai bandito in molti Paesi, continua a mietere vittime a causa delle esposizioni passate.
Diagnosi
Qualunque paziente con storia lavorativa di esposizione all’amianto e sintomi respiratori merita un approfondimento per possibile asbestosi. La diagnosi si basa sulla combinazione di: anamnesi positiva (lavoro in settori a rischio, con latenza di almeno 10-15 anni dall’inizio esposizione), quadro clinico-radiologico compatibile di fibrosi polmonare, e esclusione di altre cause di fibrosi. Spesso la diagnosi è di probabilità clinica, soprattutto se sono presenti anche le tipiche placche pleuriche da amianto (che rafforzano il nesso causale). In alcuni casi, il riscontro di corpi dell’asbesto (fibre di amianto rivestite da ferro) nell’escreato o nel tessuto polmonare biopsiato può confermare l’esposizione. Oggi esistono registri e centri specializzati per la diagnosi di malattie da amianto, data l’importanza medico-legale (riconoscimento dell’origine professionale).
Va ricordato che l’asbestosi è una diagnosi distinta dal mesotelioma: quest’ultimo è un tumore maligno spesso fatale, mentre l’asbestosi è la fibrosi non neoplastica. Tuttavia, in un ex-esposto ad amianto, la presenza di asbestosi aumenta ulteriormente la probabilità di mesotelioma o carcinoma polmonare, quindi tali pazienti vengono spesso inseriti in programmi di sorveglianza periodica (ad esempio con TAC annuale a basso dosaggio per screening del tumore polmonare).
Terapia e prevenzione
Non esiste una terapia risolutiva per l’asbestosi, in quanto la fibrosi instaurata non è reversibile. Gli approcci principali sono di supporto e prevenzione delle complicanze:
- Allontanamento dall’esposizione: fondamentale e ovvio, una volta posta la diagnosi (o anche al solo sospetto) il paziente non deve più essere esposto ad amianto. Questo in genere significa allontanamento dal lavoro a rischio o bonifica ambientale. Ciò impedisce ulteriore danno.
- Ossigenoterapia: se la malattia progredisce a causare ipossiemia (bassi livelli di ossigeno nel sangue, soprattutto sotto sforzo o a riposo), si ricorre all’ossigeno a domicilio per migliorare la funzione d’organo e la qualità di vita.
- Riabilitazione respiratoria: programmi di esercizi e training respiratorio possono aiutare a ottimizzare la capacità residua e ridurre dispnea e affaticamento.
- Vaccinazioni e prevenzione infezioni: raccomandati vaccino antinfluenzale annuale e antipneumococcico, poiché una polmonite in un paziente con polmone già fibrotico può essere molto grave.
- Terapie sintomatiche: broncodilatatori possono essere usati se coesiste ostruzione bronchiale (ad esempio in fumatori con componente di BPCO oltre all’asbestosi). In alcuni casi avanzati, si utilizzano corticosteroidi o altri immunosoppressori empiricamente, ma l’evidenza di beneficio è limitata.
- Trapianto polmonare: è raro, ma in pazienti relativamente giovani con asbestosi molto avanzata potrebbe essere valutato come extrema ratio, simile ad altre fibrosi.
Fondamentale è anche la gestione delle complicanze tumorali: diagnosi precoce e trattamento dei tumori eventualmente insorti (chirurgia, chemioterapia o radioterapia per il carcinoma polmonare; approcci specifici multidisciplinari per il mesotelioma). Purtroppo, il mesotelioma pleurico ha prognosi infausta nella maggior parte dei casi.
Dal punto di vista della salute pubblica, l’asbestosi è una malattia totalmente prevenibile: basta evitare l’esposizione all’amianto. Negli ultimi decenni, oltre 50 paesi (inclusa l’Italia dal 1992) hanno messo al bando l’amianto , cessandone l’utilizzo industriale. Tuttavia, l’eredità del passato è pesante: edifici e strutture costruite con materiali contenenti amianto richiedono bonifiche controllate, e molti lavoratori esposti anni fa stanno manifestando ora le malattie da amianto a causa della lunga latenza. È indispensabile continuare a identificare e sorvegliare le popolazioni a rischio, e garantire la sicurezza in caso di rimozione o smaltimento di vecchi materiali contenenti asbesto (utilizzando ditte specializzate e dispositivi di protezione adeguati). Solo eliminando completamente l’esposizione potremo, nel giro di qualche decennio, debellare l’asbestosi e le altre patologie correlate all’amianto.
(Riferimenti: OMS – Fact Sheet Amianto 2024 ; StatPearls Asbestosis ; Dati ISS su coorti esposte .)

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