icona-bianca-AsmaAsma allergico

Che cos’è e quanto è comune?

L’asma allergico è una forma di asma bronchiale scatenata da allergeni, nella quale il sistema immunitario produce anticorpi IgE in risposta a sostanze normalmente innocue (ad esempio pollini o acari). Questo meccanismo provoca infiammazione delle vie aeree, broncospasmo (cioè restringimento dei bronchi) e sintomi tipici come respiro sibilante, tosse e senso di costrizione toracica . È la forma di asma più frequente: si stima che circa il 50% degli adulti asmatici e fino all’80% dei bambini asmatici soffrano di asma di tipo allergico . Spesso insorge già nell’infanzia o adolescenza, in individui con atopia (predisposizione alle allergie): avere una storia di rinite allergica (“febbre da fieno”) o eczema infantile aumenta infatti significativamente il rischio di sviluppare asma .

Fattori scatenanti e cause

Alla base di questa condizione vi è una ipersensibilità immunitaria: il contatto con specifici allergeni ambientali scatena la reazione infiammatoria. I principali allergeni che possono provocare attacchi di asma allergico includono :

•  Acari della polvere domestica (presenti nella polvere di casa)
•  Polline di graminacee, parietaria, ambrosia e altri (spesso stagionali)
•  Peli e forfora di animali domestici (gatto, cane, ecc.)
•  Spore di muffe (soprattutto in ambienti umidi)

Altri fattori come l’inquinamento atmosferico, il fumo di sigaretta (anche passivo) e irritanti chimici possono aggravare l’asma, pur non essendo allergeni in senso stretto . In molti pazienti allergici, l’esposizione a tali trigger ambientali provoca il rilascio di mediatori infiammatori (istamina, leucotrieni, ecc.) da parte di mastociti ed eosinofili, portando a broncocostrizione e infiammazione. Una caratteristica tipica dell’asma allergico è l’aumento nel sangue delle IgE specifiche per quegli allergeni . Da notare: esiste anche l’asma non allergico (intrinseco), in cui le crisi asmatiche non sono legate ad allergie ma ad altri fattori (es. infezioni respiratorie, esercizio fisico, stress); tuttavia, l’asma allergico rimane il fenotipo più comune nei soggetti giovani.

Sintomi e diagnosi

I sintomi dell’asma allergico non differiscono da quelli delle altre forme di asma: si manifestano con respiro sibilante (fischi durante l’espirazione), dispnea (difficoltà a respirare) spesso episodica, tosse secca (soprattutto notturna) e senso di oppressione toracica. Tali disturbi tendono a peggiorare durante l’esposizione all’allergene (ad esempio in primavera per i pollini, o di notte in un letto con acari) e possono presentarsi a crisi, intervallate da periodi di benessere. Molti pazienti con asma allergico presentano anche sintomi di rinite allergica (starnuti, naso che cola, congestione) o congiuntivite allergica quando entrano in contatto con gli stessi allergeni, essendo parte di un quadro atopico generale.

Per la diagnosi, il medico si basa sui sintomi riferiti e li conferma con esami specifici: la spirometria con test di broncodilatazione documenta l’ostruzione bronchiale reversibile tipica dell’asma. Inoltre, nei casi allergici risulta utile identificare gli allergeni responsabili tramite test allergologici (prick test cutanei o dosaggio delle IgE specifiche nel sangue). Ad esempio, un test cutaneo positivo agli acari o ai pollini, associato alla storia clinica compatibile, conferma il ruolo di quell’allergene nelle crisi asmatiche del paziente. È importante questa identificazione, poiché consente di mettere in atto misure di evitamento (ridurre l’esposizione): ad esempio usare coprimaterassi anti-acaro, bonificare la casa dalla muffa o evitare di tenere animali in casa se si è allergici al loro pelo.

Terapia e gestione

Il trattamento dell’asma allergico segue le linee guida dell’asma in generale, con in più accorgimenti specifici per la componente allergica. La base della terapia di controllo sono i farmaci anti-infiammatori inalatori (steroidi inalatori) da assumere quotidianamente per ridurre l’infiammazione bronchiale, spesso associati a broncodilatatori a lunga durata (es. beta-2 agonisti LABA) per mantenere le vie aeree aperte. In caso di sintomi acuti o attacchi, si usano broncodilatatori rapidi al bisogno (SABA, come il salbutamolo) che alleviano subito il broncospasmo. È fondamentale anche curare eventuale rinite allergica concomitante (con antistaminici o spray nasali corticosteroidei) poiché il controllo della rinite migliora anche l’asma.

Poiché la causa scatenante è allergica, si interviene anche su questo fronte: come detto, evitare l’esposizione agli allergeni noti è il primo passo preventivo (ad esempio ridurre tappeti e tende per la polvere, tenere chiuse le finestre nei giorni di alto conteggio pollinico, ecc.). In alcuni pazienti selezionati, può essere indicata l’immunoterapia specifica (i “vaccini” per le allergie): consiste nella somministrazione controllata di dosi crescenti dell’allergene per desensibilizzare l’organismo. Studi clinici hanno dimostrato che l’immunoterapia allergenica può ridurre i sintomi dell’asma e la necessità di farmaci, migliorando la reattività bronchiale . Tuttavia, va valutata caso per caso (soprattutto per allergeni come pollini o acari) e condotta sotto controllo medico, considerando anche i potenziali rischi (rari casi di reazioni gravi).

Nei casi di asma allergico grave che non rispondono adeguatamente alle terapie convenzionali, oggi disponiamo di farmaci biologici mirati. Un esempio è omalizumab, un anticorpo monoclonale anti-IgE: esso “blocca” le IgE impedendo che inneschino la cascata allergica. L’omalizumab, somministrato per via sottocutanea, ha dimostrato di migliorare i sintomi e ridurre in modo significativo le riacutizzazioni nei pazienti con asma allergico severo . Altri biologici più recenti, indicati soprattutto negli asmatici con infiammazione eosinofilica, sono gli anticorpi anti-IL5 (mepolizumab, reslizumab) o anti-IL4/IL13 (dupilumab), che colpiscono mediatori chiave dell’infiammazione di tipo 2 tipica dell’asma allergico. Queste terapie avanzate, riservate allo specialista, stanno migliorando la prognosi dei pazienti affetti dalle forme più difficili di asma.

Prognosi: con una gestione adeguata, la maggior parte dei pazienti con asma allergico può ottenere un buon controllo della malattia. Ciò significa avere pochissimi sintomi, una vita attiva normale e un rischio ridotto di attacchi gravi. È però fondamentale l’aderenza alla terapia di fondo (inalatori quotidiani) e il monitoraggio regolare, poiché l’asma è una malattia cronica che può riacutizzarsi se trascurata. Nei bambini, a volte i sintomi possono attenuarsi con la crescita; nell’adulto, l’asma tende a persistere, ma le terapie moderne consentono di conviverci con minimi limiti. In sintesi, l’asma allergico è una patologia comune ma oggi gestibile: riconoscere i fattori allergici scatenanti e seguire un piano terapeutico personalizzato permette alla maggior parte dei pazienti di tenere l’asma “sotto controllo” e prevenire le crisi.

Riferimenti selezionati: linee guida GINA; StatPearls 2023; ISS – Epicentro ; Cochrane Review ; Studio real-life su omalizumab

 

Il punto di riferimento in Italia per le malattie respiratorie

Disclaimer
Privacy & Cookie Policy

Contatti

Mondo Respiro
c/o Kyos S.r.l.s.
P. Iva 08872900967
via Paolo Andreani 6
20122 Milano
tel: +39 339 2977294
info@mondorespiro.com

Social